SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Claudio Benigni, segretario del Circolo Primo Gregori torna a parlare dell’acqua potabile che arriva nelle case dei cittadini di Porto d’Ascoli:
«Nella giornata di ieri, dopo l’incontro tra Arpam, Ciip e Comune di San Benedetto abbiamo compreso che ci stanno somministrando acqua di pozzo; che saremmo fortunati perché diversamente avremmo un razionamento; che dopo tre anni si adoperano ancora termini come emergenza di carattere temporaneo; che si sta ignorando i tanti cittadini costieri, costretti dal 2017 a bere o meglio a non bere un’acqua dal sapore e odore sgradevole (ad oggi la raccolta firme ha superato le 1000 unità, ma la petizione continuerà ad oltranza)».
«I cittadini firmatari – continua Benigni – testimoniano che l’acqua è gialla, emana un cattivo odore, sa di fango, di ferro, di varechina. Non ci interessa sapere solo se è potabile, vogliamo tornare a bere quella buonissima acqua dei Sibillini che eravamo abituati a bere. Non ci è dato conoscere le ragioni di questo vistoso peggioramento, ma se è vero come è vero che l’acqua destinata all’uso industriale proveniente dal campo Pozzi in c.da Scopa-Molino, viene potabilizzata, il dubbio che l’impianto non funzioni bene, esiste ed è concreto. Di certo l’impianto ad osmosi, che richiede molta attenzione e competenza per ben funzionare, oggi non opera al meglio, forse al peggio.
È ovvio che il campo Pozzi non può essere la soluzione, come sarebbe naturale tornare a bere acqua sorgiva con quella captazione a Castel Trosino, di cui si parla da anni o con la ricerca di fonti alternative di cui non si ha notizia».
«Non sappiamo a cosa siano dovuti questi ritardi ma una cosa è chiara: i cittadini di Porto d’Ascoli sono stanchi e non staranno più a guardare – conclude Benigni -. Prima di passare a forme di protesta più eclatanti, intendiamo rivolgere un ultimo appello affinché le istituzioni preposte tutte, uniscano le proprie forze per ripristinare nel più breve tempo possibile le condizioni di normalità. Sindaco Piunti è il momento di far vedere se lei è dalla parte dei cittadini».